Nel panorama nazionale e internazionale molti atenei si stanno interrogando su quali strade possa intraprendere la didattica per risultare innovativa ed efficace. È ormai risaputo che i modelli di insegnamento learner centered risultano più efficaci di quelli tradizionali content centered e che in generale l'active learning sia più incisivo rispetto al modello frontale e unidirezionale di trasmissione del sapere. Già nella prima parte del secolo scorso pedagogisti e psicologi come Dewey, Lewin e Piaget mettevano in luce l'importanza dell'apprendimento esperienziale (sintetizzabile nel concetto di learning by doing) e Bandura ne sottolineava la connotazione sociale (social learning).
A oggi sappiamo che i processi di apprendimento risultano più efficaci e significativi quando sono contestualizzati in una relazione docente/discente, quando stimolano attivazioni emotive, quando si accompagnano a esperienze di piacere, quando coinvolgono il corpo a livello motorio o sensoriale. In questa cornice la pratica teatrale si inserisce come possibile strumento didattico altamente innovativo, esperienziale e coinvolgente.
CAOS ha coinvolto circa 20 docenti, 12 insegnamenti e oltre 400 tra studentesse e studenti, sviluppandosi in due fasi: una prima dedicata alla formazione dei docenti, seguita da una fase di sperimentazione didattica in aula. A guidare questa sperimentazione sono state Silvia Casarone, esperta di teatro in ambito formativo, e Giulia Menegatti, che hanno accompagnato i docenti nell’esplorazione delle potenzialità pedagogiche delle tecniche teatrali.